venerdì 31 ottobre 2008

Smart Car2Go!!





La prima sperimentazione arriva dalla Mercedes e in particolare dalla Smart.
Già la microvettura si era contraddistinta come la più comoda per muoversi nei grandi e congestionati centri, per abbattere i problemi di spazio di parcheggio ed effettivamente è stata venduta in così tanti esemplari anche grazie a questa sua “economicità” di spazio.
Qualcuno è andato avanti, qualcuno a Ulm ha pensato: “ se una macchina già comoda e piccola come la smart, invece di dovermela comprare, la potessi trovare sotto casa e in giro per la città e ne potessi prendere una quando voglio per il tempo che mi pare senza doverla comprare?”
Certo, la pensat non sembra così rivoluzionaria, appunto di car sharing si parla da anni, la grande differenza è che alla Mercedes oltre a chiederselo si sono anche risposti e hanno prontamente allestito una sperimentazione con buone probabilità di divenire reale.
Così in 10 mesi è nato il progetto Car2Go, di cui è appena partita la sperimentazione che vedrà coinvolti, inizialmente, i dipendenti Daimler di Ulm, che verrà poi estesa alla cittadinanza sempre di Ulm e che sarà infine esportata in altri piccoli e grandi centri.
La cosa sarebbe di facile funzionamento: ci si iscrive alla community car2go e si riceve a casa un chip adesivo da applicare sulla patente. A questo punto si possono seguire due strade: o si esce per strada e si gira finché non si vede una smart con i colori car2go parcheggiata o si chiama un call center che ci comunica dov’è parcheggiata la smart libera più vicina a noi. Una volta arrivati alla macchina non bisogna far altro che passare la patente con l’adesivo su un lettore che sta sul parabrezza e la macchina si apre.
Una volta dentro ci troviamo di fronte ad un display touch screen che innanzitutto ci chiede come abbiamo trovato la macchina (se è pulita sia dentro che fuori, se c’è qualcosa che non funziona, eccetera), poi si prendono le chiavi dal cruscotto, si accende e si usa.
Ovviamente la macchina può essere anche prenotata in anticipo e la tariffazione è molto simile a quella telefonica: si pagano infatti 0,19 centesimi di Euro al minuto, oppure 9,90 per un’ora o 49 per l’intera giornata); un transponder invia i dati alla centrale che quindi sa il tempo effettivo di utilizzo della vettura.
A prima vista uno potrebbe pensare che non convenga, ma bisogna tener presente cosa includa questa tariffa: niente bollo, niente assicurazione, niente bollino blu o revisione (tutte spese a carico di car2go), ma anche niente più benzina (infatti in ogni macchina c’è una prepagata per la benzina e comunque i tecnici car2go passano a rifornire le auto quando non sono in uso), niente più tagliandi o spese di manutenzione, interamente a carico di car2go che provvede a ritirare le macchine all’insorgere di qualsiasi guasto o necessità di manutenzione.
Capita così, proprio in questi giorni, che un qualsiasi Hans o Peter, dipendente Daimler a Ulm, se ne vada tranquillamente a spasso e che se gli gira lo sghiribizzo si avvicina ad una smart, esibisce la patente e ci monta sopra, lasciandola poi parcheggiata in strada quando non gli serve più, dimenticandosi quindi tutte quelle seccature legate al possesso della macchina e pagandola solo per il suo reale utilizzo.
Forse è presto ipotizzare un’invasione di smart “pubbliche” in città tanto grandi e affollate come Roma, ma intanto si è partiti e già si parla insistentemente di una possibile prova in grande scala a Parigi. I vertici della casa tedesca, nonostante i rischi di questa manovra bolscevica, si dicono convinti che possa funzionare e andare così ad incidere sensibilmente e in meglio sulla mobilità cittadina e sull’inquinamento, noi per natura e professione siamo più scettici sulla riuscita di questo progetto in Paesi tanto arretrati civicamente quanto l’Italia, ma ci piace pensare e sperare che quei cervelloni della casa della stella riescano ancora a stupirci e a farci ricredere e che il sogno di scendere di casa e di aprire ed usare la prima macchina che abbiamo a tiro, possa presto diventare la realtà che sostituisca l’attuale schiavitù della macchina.

Nessun commento:

 
Ricerca personalizzata